02/02/09

Simone Maria Navarra e il viaggio nel paese dei frrrrrrrrrr... gay.

Vacanza studio a Barcellona. Ok, vacanza e basta, che tanto sai chi ci crede.

Per il fine settimana decido di fare un giro per i dintorni della città, e guardando sulla guida vengo incuriosito da una certa Sitges: città balneare molto frequentata - dice la descrizione - nonché sede di una nutrita comunità gay.

«Perché a Barcellona ce ne stanno pochi» commento io, ignaro di quello a cui stavo andando incontro. E allora prendo la mia roba e parto.

Qui ci starebbe bene una musica tipo Indiana Jones: io che entro di corsa nella stazione con lo zaino in spalla, il treno che sbuffa nuvolette di fumo (cosa impossibile oggigiorno, ma tant'è) e in cielo sopra di me appare un titolone a lettere cubitali: Simone Maria Navarra - sottotitolo - e il viaggio nel paese dei frgay.

Giunto a destinazione, scendo dal treno e mi ritrovo in un bel paesone con tanta gente, tanto sole e - come sperato - tanto mare. Sono stanchissimo dalla settimana di studio (e sangria) e senza stare tanto lì a esplorare raggiungo una delle spiaggette più defilate e mi butto a prendere il sole sull'asciugamano.

Per una buona mezz'ora me ne sto in una specie di dormiveglia, finché non riapro gli occhi e giungo alla tanto procrastinata decisione di guardarmi finalmente intorno:

Alla mia sinistra, due uomini si stanno spalmando a vicenda la crema sulla schiena.

«Gli spagnoli sono molto calorosi» rifletto. «Noi in Italia queste cose non le facciamo».

Mi volto dall'altra parte, e vedo un gruppo di ragazzi che prendono il sole accatastati uno sopra all'altro come i pezzi di quel gioco che devi togliere gli stecchini senza farli muovere. Davanti a me c'è un uomo nudo con un tribale enorme dietro al culo e più avanti, in mezzo al mare, cinque o sei ciccioni barbuti ridono contenti mentre staltano abbracciati tra loro.

Realizzo (sbagliando) che quella deve essere la spiaggia gay, e nella mia sana tolleranza multietnica-sessuale-razziale e culturare decido di muovermi al solo scopo di andare a mangiare qualcosa... e allontanarmi da quella masnada di culattoni.

Riprendo insomma la mia esplorazione di Sitges, questa volta guardandomi intorno con un atteggiamento più indagatore, e mi rendo improvvisamente conto di una cosa: a Sitges sono (quasi) tutti omosessuali.

Ci sono gay, lesbiche, trans e tutte le varie combinazioni disponibili. Vedo coppie gay con cagnetti gay al guinzaglio. Pattinatori nella corsia riservata che gridano pista, pistaaaaa! in tono effemminato. Sportivi gay che corrono all'indietro sul bagnasciuga sperando di urtare qualcosa. Mamme e papà gay spingono carrozzine ricoperte di paillettes con dentro bimbi con tutine del colore sbagliato. Anche i gabbiani battono le ali in maniera equivoca, mentre i gatti randagi maschi si strusciano tra loro in posizioni lascive.

A un tratto una tettona alta un metro e ottanta, in topless, praticamente uscita da una puntata di Baywatch richiama la mia attenzione poggiandomi una mano su una spalla.

«La mia compagna mi ha tradita con un maschio» mi dice, con sguardo malizioso. «E io voglio vendicarmi di lei!»

Io mi stringo nelle spalle.

«Mi spiace ma sono etero» rispondo, andando avanti per la mia strada.

Alla fine decido che ormai sono lì, per cui tanto vale tornare in spiaggia... magari una di quelle dalla clientela meno estroversa.

Mi faccio il bagno, e poi mi metto a prendere il sole vicino a due uomini sulla sessantina dall'aspetto sufficientemente innocuo. Sono entrambi sul pelato andante, con una bella panzetta (ok, sono dei tripponi) e con dei baffi folti che gli danno un'aria simpatica. Sembrano quasi fratelli, e il fatto che sono quasi sicuramente sposati li rende in ogni caso parenti molto stretti.

Mentre ancora li osservo, uno dei due signori scrolla via un po' di sabbia dai baffi del - ehm - marito. Poi lo guarda negli occhi, gli fa un carezza, e a me sembra un gesto bello. Troppo bello, per essere una cosa brutta.

Più tardi rientro a Barcellona, e la sera mi incontro con il gruppo di amici che ho conosciuto lì.

«Sitges està piena de ricchiones» gli dico, in un meta-linguaggio a metà tra il romanaccio e lo spagnolo. «Porqué no me avete avvisados?»

«Noi veramente eravamo convinti che ci andassi proprio per quello» è la risposta degli altri.

E vabbe', del resto è anche normale: sono uno scrittore sensibile, di bell'aspetto e dai modi gentili...

Dovevo aspettarmi che mi prendessero per ricchione.

Simone

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma quella storia della tettona ti è capitata veramente? No, perché a me cose del genere non succedono mai, e un pizzico di invidia lo provo.

Poi il sogno erotico di ogni uomo lo conosciamo tutti, quindi cosa ce lo diciamo a fare? ^^

Ciao bello! (tanto per rimanere in tema...)^^

dacty

Simone ha detto...

Dacty: diciamo che è tutto vero... o quasi, come sempre ^^

Simone

Anonimo ha detto...

QUELLO SCRITTO NOVEMBRE 2007 E LETTO CASUALMENTE DA ME E' VERO. cOMPLIMENTI DA TOTTIMIAO E DAI GATTI FAMOSI E ANCHE MENO FAMOSI. AUGUSTO56

Anonimo ha detto...

Ma il punto di partenza quale è? L'Italia? In treno? Quanto costa una settimana a Barcellona per "studio"(tanto non ci crede nessuno)?
P.S Guarda Boat Trip se ti capita che la trama è simile al tuo post, solo che arrivano le svedesone etero.

Simone ha detto...

Augusto: non ho capito bene quale scritto intendi... comunque grazie a te e a tutti i gatti!

Claudio: a Barcellona sono stato 3 settimane. L'aereo è abbastanza caro mentre lì sono stato in un residence per studenti che non mi pare costasse molto. Comunque è stato 2 anni fa, non credo che sarà cambiato molto ma semplicemente non mi ricordo ^^

Simone

Unknown ha detto...

Ahahah! Io ho vari amici gay (uomini e donne) e devo dire che a volte mi fanno sorridere (tipo vedere un ragazzo gay che da del finocchio a un altro non ha prezzo secondo me). Devo dire che sono piuttosto soddisfatta della disinvoltura con cui alcuni lo dichiarano perché vuol dire che finalmente qualcosa si sta smuovendo... Quello che mi preoccupa però è che sto attirando l'attenzione di un nutrito numero di ragazze lesbiche che ci provano con me. Mi sa che dovrò cambiare look ^_^"

P.S. se la cosa della tettona è successa davvero e hai davvero risposto così hai guadagnato tutta la mia stima e il mio rispetto in un sol colpo XD

Unknown ha detto...

Come cantava Renato Zero: spalle al muro! :-)

Bruno ha detto...

Scusa, ma come fai a sostenere che i cagnetti al guinzaglio fossero gay? :)

Anonimo ha detto...

quando ha scritto "masnada di culattoni" mi sono fatto una risata infinita