La media dei pro e dei contri dà un risultato... medio. |
Forse manca un po' quell'idea di base di voler raggiungere qualcosa, e che ora - dopo che il "qualcosa" è stato raggiunto - ovviamente non si può più sfruttare.
Arrivare alla fine della specializzazione non è certo un obiettivo valido come arrivare alla laurea e cambiare vita... o almeno a me pare che non sia così, per cui dovrei trovare dell'altro.
O forse anch'io non mi sono tanto immedesimato in questo nuovo ruolo da medico alle prime armi, e non riesco tanto a tirare fuori post (quasi) interessanti con una certa frequenza come - spero - facevo prima.
E va bene, che tanto non è che nessuno viene qui a darmi un voto o a giudicare quello che dico. Speriamo piano piano di ritrovare un po' una specie di filo del discorso che ora latita, ecco.
Intanto vi lascio con qualche impressione così "leggera" su questo primo mese di specializzazione. Un po' di pro e contro:
CONTRO
- Alzarsi la mattina prestissimo, perché se esci di casa un po' in ritardo becchi il traffico della morte e non arrivi più.
- Il traffico della morte all'andata.
- Il traffico della morte al ritorno.
- Insomma il traffico.
- Pazienti dottori parenti infermieri barellieri elettricisti muratori e chiunque altro che ti chiedono cose di cui non sai nulla. E tu non puoi rispondergli "deve domandare al dottore", perché il dottore sei (pure) tu.
- Io ho fatto tutta 'sta storia per fare il medico di pronto soccorso... ma per ora pare che in pronto soccorso andremo più avanti. E vabbe', aspettiamo...
- Lo spaesamento totale di fronte a cose che nel posto dove stavi prima non si facevano, si facevano in maniera diversa o che comunque non sai e non sai fare.
- La burocrazia medica che rivaleggia con la burocrazia ingegneristica.
- La sensazione a volte di aver lavorato davvero tanto, per combinare davvero poco.
- Il fatto che - se tutto va bene - pranzi tra le 14:30 e le 15:15 e poi ti prende l'abbiocco.
- Il sabato che è come tutti gli altri giorni della settimana, e devi alzarti prestissimo uguale.
PRO
- Mi stai dicendo che gli specializzandi li pagano?! Non mi pare una cosa tanto credibile, verificherò.
- Il fatto che - qualche volta - pare addirittura di imparare qualcosa.
- Quando parli con pazienti, parenti, infermieri e insomma tutta la gente che dicevo sopra, e ti pare quasi di aver fatto una figura decente.
- Tornare a casa dopo il lavoro e notare che hai ancora del tempo libero per fare altre cose... anche se poi lo passeresti a dormire.
- Il fatto che se per caso il traffico della morte ha la meglio e tardi un po' - almeno per ora - non ti fucila nessuno.
- Il sabato mattina, che non c'è traffico.
- L'idea che ora fai una cosa e più avanti ne farai altre e poi altre ancora. Così - male che vada - ti annoi di meno.
- Un sacco di gente con cui si lavora benissimo.
- Ricordarmi - di tanto in tanto - che fare il dottore, mi piace.
In sintesi, tante cose e tanti sentimenti contrastanti, con tanti lati negativi legati più ad aspetti "esterni" al lavoro vero e proprio, e che col tempo per forza di cose mi peseranno di meno.
Così aspettiamo futuri sviluppi, anche per le idee e per la scrittura (o soprattutto per quella) e - comunque - andiamo avanti.
Simone